La produttività nel mondo della programmazione

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La produttività nel mondo della programmazione

Quando si parla di tecnologia e informatica è difficile sentire parole come “produzione” o “produttività“. Ma se vogliamo parlare di business è importante capire che la produttività è alla base della sopravvivenza di un’azienda e fondamentale per un’ottima collaborazione con i propri clienti.

Cosa significa essere produttivi?

A meno di non far parte di una Onlus, la produttività è una di quelle cose di cui dobbiamo sempre tenere conto per riuscire a sopravvivere.
È brutto da dire ma è così, un’azienda deve fare profitto e per fare profitto bisogna essere produttivi.

Nel mondo della programmazione molti pensano che significhi scrivere del buon codice, leggibile e ben commentato oppure scrivere classi riutilizzabili o ancora riuscire a scrivere velocemente molte linee di codice.

Alcuni pensano di riuscire a raggiungere una buona produttività appellandosi all’opensource, utilizzando codice scritto da altri e sicuramente anche molto collaudato.
La verità è che sì, questi punti aiutano ma ci sono aspetti ancora più importanti.

Come diventare più produttivi

Non si può insegnare con un semplice corso o una guida online. Servono anni di esperienza e la possibilità di lavorare affiancati a persone capaci e in aziende strutturate.
Posso però elencare alcune interessanti nozioni che durante la vita lavorativa riescono a migliorare la produttività.

Scegliere le giuste tecnologie

Sembra banale ma non lo è, per niente. Spesso ci facciamo prendere dalla foga di voler provare nuove tecnologie. Negli ultimi tempi ad esempio ci sono state tante discussioni a riguardo di React o di Swift, tecnologie nuove e innovative.
Però quando si lavora su un prodotto di un cliente o un qualsiasi prodotto che non sia un esperimento dobbiamo farci tante domande sul come produrlo e su quali tecnologie usare.

Conosco bene i framework che decido di usare?
Sono in grado di smontare questo codice in ogni parte per modificarlo in base alle mie esigenze (o le esigenze del prodotto)?
Sono in grado di risolvere qualsiasi problema possa presentarsi durante la vita del prodotto?

Se nelle risposte c’è un solo NO allora forse quella tecnologia non fa al nostro caso.
Perché stiamo lavorando ad un prodotto di un nostro cliente o un nostro prodotto che sarà utilizzato da persone paganti. Ogni nostra scelta si riverserà contro di essi e noi, come produttori, abbiamo il dovere di far funzionare le cose.

Anticipare l’evoluzione del prodotto

Prima di iniziare a mettere le mani sulla tastiera bisogna avere le idee molto chiare. Come diceva un mio ex-collega “la fretta è una cattiva consigliera”. Ed aveva pienamente ragione.
Se il nostro prodotto deve avere la funzionalità X è necessario conoscere benissimo il contesto e tutto lo scenario che si presenterà, ma non basta. Per essere produttivi è necessario riuscire a prevedere ed anticipare come questa funzionalità potrebbe evolversi nel futuro. In questo modo il nostro codice sarà più flessibile e nel momento in cui dovremo fare delle modifiche riusciremo a legarle correttamente e in tempi ragionevoli.

Ho parlato di tempi perché i nostri clienti pagano il nostro tempo. E possiamo tranquillamente dire che il tempo è denaro.
Più produttivi saremo e più profitto riusciremo a costruire e la nostra azienda sopravviverà.

Avere sempre un Piano B

Il problema nasce sempre quando dobbiamo realizzare qualcosa di molto complesso, qualcosa di borderline, cioè che si avvicina molto al limite delle nostre capacità conosciute.

Il programmatore di esperienza, nel momento in cui accade questa situazione, riesce ad analizzare almeno due soluzioni al problema. Una delle due con il 99% di riuscita.
Perché questo? Semplice, non ci possiamo permettere di sbagliare né di perdere del tempo, preziosissimo, a risolvere dei problemi non conosciuti.

Sembra strano? No, se state lavorando ad un prodotto di un cliente o ad un qualsiasi progetto con delle scadenze.

Riuscire a stimare correttamente i tempi di sviluppo

Questa è una delle cose più difficili. In aiuto ci sono tantissimi tool di tracking del tempo che se ben utilizzati possono darci informazioni molto dettagliate.
L’esperienza ha il suo peso. Il mio consiglio è di partire sempre da un buona analisi, cercare di sviscerare ogni singolo dettaglio di ciò che dobbiamo fare così da capire il reale tempo che necessiterà.

Conclusioni

Come avrete notato l’ultimo punto è legato a stretto giro con tutti gli altri, perché una corretta stima del tempo si potrà fare solo quando avremo maestria dei punti precedenti, ecco perché solo con l’esperienza si riuscirà ad essere realmente produttivi.

Riuscire a capire quanto tempo occorre per realizzare qualcosa è alla base di chi vuol costruire un business, che sia un freelance, una piccola società o una grande azienda.

Nel nostro settore tutto è legato al tempo, i costi di produzione sono quasi nulli (se paragonati alla maggior parte degli altri settori) e l’unica variabile è il tempo. Solo che questo non si può aumentare, accumulare, né acquistare. Per questo è fondamentale gestirlo al meglio ed essere molto produttivi.

 

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